MASSIMO FABRIZI

 

Lettera (e-mail) del 2 luglio 2004

 

Ho ricevuto e letto Passi variati, ed è proprio un bel volume. Non appena visto l'indice, mi sono innanzitutto tuffato nella lettura di Più uno. Non ho potuto fare a meno di identificarmi, di rispecchiarmi e di ritrovare, nella prosa dolcemente poetica da cui trasuda passione e nostalgia - ma anche tutto l'amore per un lavoro al quale si è dedicata la propria vita -, una lucidissima analisi del processo di sfascio a cui è stata sottoposta la scuola. Le radici del declino scolastico, che poi è declino di tutta una società e dei suoi valori più profondi, nascono proprio lì. Da precario, costretto anche quest'anno a rimanere col fiato sospeso sino ad agosto, bistrattato e in attesa di un'assunzione in ruolo che forse non arriverà, non posso non sentire, mentre scorro queste pagine, un nodo alla gola e al tempo stesso pensare, però, che per fortuna ci sono persone come lei (te ...) che oppongono a questa lucida follia distruttrice i lumi della ragione e del proprio pensiero.  Finché sarà così, varrà la pena lottare. Grazie, dunque! Grazie di cuore!

Massimo Fabrizi