COMITATO INTERNAZINALE 8 Marzo


POETESSA DEL MESE

maggio 2007
 

 

 

da “Sinopia per appunti, 1997

 

In memoriam 

 

              desiderio

inevaso di vederti. Dove sei?   

 

S’incruna già sottile

il filo della voce

e purpureo l’ibisco  

 

bacca di bocca di buccola imbucata  

 

si dispone

 

Domanda
 

Dove ti trovo per ritrovarti? 

 

Nei rari film che ti somigliano  

 

in una foto

– una biglia

inviata

con dedica d’abbaglio –

 

E nel grande lago

spianato in mezzo ai giunchi

cuore del corpo caldo

 

 

 da “Versi alfabetici”, 2004

La luna e la lente                                        

 

La luna sempre vidi come ovale

un po’ per poesia un po’ per miopia.

                      Alfine misi l’occhiale:

ed era tonda bella un poco pia.

  

Corridoio laterale

 

Ma l’aria

tra avvolgibili e doppi vetri

                      antiurto e antifurto

insinua rilievi al chiuso 

 

                       pulviscolo scheggiato

                       deposito minuscolo

 

                       bruscolo inusitato

                       perlato frustolo

 

(Lunghi i respiri

non più celati insani desiri)

 

 

 

Pornotipia

                      adulazioni a raffica

parte sincere parte in tornaconto

tutte in braciere

tracocente tracotante

                 

                      trottolina rotellina

                      ancillare parcellare

                      ondivaga nottivaga

                      

                      schedulare particulare

 

 incensamento fonico

e lisciamento conico

lustra sviolinata

ultra saponata

 

                       croco su maglia

                       fuoco di paglia

 

Lettera da un otto marzo
 

                               il cuore sradicato

o il ritrovarsi simili – al sole sulla neve –

ad unire quasi per scherzo

i passi sul selciato? 

(Le confidenze a voce di sussurro

tra platani d’ovatta per la nebbia

lungo la strada aerei discorsi

a tavola diviso il pane e il vino).

 

                               Pure non siamo uguali.

Teso a confermare ancora i ruoli, tu;

io, di troppo qualche fiero orgoglio,

fiera per ore limpide di assenze.

 

                               Forse è la paura,

nel rifiuto imprevisto di ordini reciproci?

Allora, dimmi, se puoi, se come quando

cose e parole ascolterai,

                               tue di me.

 

 

 Maria Lenti

  È nata a Urbino e qui vive. Già docente di lettere, dal 1994 al 2001 è stata  deputata al parlamento italiano per rifondazione comunista. Ha pubblicato raccolte poetiche [Un altro tempo (1972), Albero e foglia (1982), Sinopia per appunti (1997), Versi alfabetici (2004)], poesie in edizioni d’arte, un poemetto - Il gatto nell’armadio (2005), sette poesie nell’ Almanacco Odradek , a cura di F. Muzzioli e M. Lunetta (2006). E racconti: Passi variati (2003), Due ritmi una voce (2006), Le ore di Jonella in Nate a lavorare, a cura di M. Jatosti (2006), in riviste: Giustina, Nostromo sull’81, Neve, Anni sessanta.
Saggi, recensioni, interventi critici  si trovano in volumi collettanei, in riviste e su alcuni quotidiani (dal 1976 a tutt’oggi). Ha curato, con G. De Santi e R. Rossini, il volume Perché Pasolini (Guaraldi, 1978

 

 

 

da “Frammenti ricomposti”

in Almanacco Odradek, 2006

 

(coloritura)

 si sono messi a colorare

                                  come pazzi

 

…chi vuol correre il bianco

è spinto a razzo

tallonato riverito concertato

avvelenato sterpazzolato

  

                                       lusingato

               di stendardi e di riguardi

 

ah, gli azzardi mancati

sempre pensati mai avanzati

 

 

(chiasmo)

 

ancora insistono gli aerei

gli aerei ancora uccidono

e le granate come crepitano

come scoppiano altri arnesi

 

sabbia non è deserto o steppa

(qui è la vita microrganica silente

pulsare di granelli infinitesimi

di anellini occhi zampettini)

 

deserto è landa sabbiosa di corpi

bruciati crivellati abbandonati

di dolore avvoltolati d’innocenza

sotto strisciate stelle danarose

                                 avide di rose

del deserto

 

(finale di canto)

 

                                       pretendi ancora un canto

                                                              dopo tanto

tanto sai che, celato, sempre vive

un po’ come il proverbio con la neve

 

…e se ne ride, invece, la persona

maschera sì oppure figurina

 

 


Comitato Internazionale 8 Marzo - Donne del Mondo

http://www.donnemondo.it/poetesse/poetesse del mese/MariaLenti.htm