ALBERTO CAPPI, in <<La
Voce di Mantova >>, 6 gennaio 2005:
<<Poesie, filastrocche, laiche litanie saltellano tra le pagine dei Versi
alfabetici di Maria Lenti per Quattroventi edizioni. Curiosiamo nel luogo
testuale ove parlano parole usate e inusuali, fiorite di rime. Assonanze,
interne intermittenze, colori. Sentimenti e dubbi, brani di cronaca,
aperture alla fantasia, rabbia, dolore, ira, gioia, malinconia, trovano voce
in consapevole attesa del futuro. E’ una poesia che ci visita tra leggerezza
e musicalità, cascate di suoni e rivi umorali, corporalità e barbagli
psichici, piccoli sortilegi e suadenti incanti del significato, doni e arti
del pensiero>>.
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