SANITA': Ieri si è trasferita
Medicina
Una galleria d'arte tra le corsie dell'ospedale civilelenti
IL RESTO DEL CARLINO Martedì 22 febbraio 2005
URBINO — Ospedale: la rivoluzione interna. Da tempo è in atto un'operazione di
razionalizzazione dell'uso della struttura, accompagnata da trasformazioni
strutturali e ambientali, da trasferimenti di reparti secondo una logica di
sempre maggiore funzionalità, dal miglioramento delle condizioni operative e di
degenza. Tempo fa è toccato alla divisione di Chirurgia generale scendere dal
secondo al primo piano, sullo stesso livello della divisione ortopedica (passata
nell'ala nuova), nonché dei servizi di oculistica e otorinolaringoiatria. Ieri è
avvenuto il passaggio della divisione di Medicina generale dal piano terra (dove
occupava una posizione decisamente inidonea) al secondo piano, negli ambienti
liberati da Chirurgia. A questa nuova sistemazione della divisione medica, si è
voluta dare una particolare sottolineatura, invitando autorità e addetti ai
lavori, in quanto «senza enormi interventi strutturali, con i nostri soli mezzi
e con il nostro personale — ha sottolineato Salvatore Mascaro direttore di Zona
dell'Asur — siamo riusciti a portare avanti un lavoro di cui siamo orgogliosi».
Effettivamente, il nuovo reparto di Medicina è irriconoscibile: i corridoi sono
color albicocca e danno una sensazione di vita e di movimento; le stanze di
degenza sono di un blu tenue e riposante; nelle sale di attesa e negli studi
spicca un giallo vivace e stimolante. Ma soprattutto colpisce piacevolmente la
sensazione di trovarsi in una galleria d'arte: tutte le pareti sono tappezzate
di pitture, sculture, incisioni, poesie, messe disinteressatamente a
disposizione da artisti non soltanto urbinati, ma di tutta Italia; nel nuovo
reparto medico sono esposte 49 opere d'arte di 25 artisti e testi poetici di
undici autori, tra cui Volponi, Piersanti, Lenti e Renzo De
Scrilli, forse il più grande dei poeti dialettali urbinati. La mostra
rappresenta il primo intervento del progetto "Arte in ospedale", ideato da
Alessandro Bedini, dirigente psicologo psicoterapeuta; l'allestimento è stata
curato dall'architetto Roberto Bua e da Silvia Cuppini, docente di storia
dell'arte contemporanea all'Università di Urbino. Da parte sua, il direttore
sanitario del presidio ospedaliero Andrea Cani ha illustrato la logica che ha
ispirato la nuova sistemazione che mira ad una «aggregazione fisica dei vari
dipartimenti su livelli omogenei», mentre l'ingegner Rodolfo Cascioli
responsabile della gestione tecnica del patrimonio e dei lavori, ha aggiunto che
«prima si fanno gli spostamenti poi toccherà alle ristrutturazioni pesanti», che
dovranno coinvolgere l'intera struttura. Entro l'anno sarà completata la nuova
ala dove troveranno posto anche il blocco operatorio e la dialisi, con tanto di
parcheggi. Il primario di Medicina Paolo Fioravanti ha detto che si passa dagli
attuali 47 posti letto a 50 posti complessivamente, di cui 30 destinati ad acuti
e 15 di lungodegenza. Il sindaco Franco Corbucci ha rilevato che l'obiettivo è
quello di migliorare la permanenza e che «la carta vincente sarà la qualità
delle prestazioni e l'umanizzazione dell'accoglienza».
giancarlo. di. ludovico.