SU E DA UNA POESIA DI GIORGIO CAPRONl

In:  ACQUA Storia di un simbolo tra vita e letteratura - a cura di Guido Garufi e Antonio Santori

 

 

L'IDROMETRA E LA LIBELLULA

SULL'ACQUA INCERTA E LUCIDA

In - Poesie - 1932-86  - Garzanti

 

Di noi, testimoni del mondo,

tutte andranno perdute

le nostre testimonianze.

Le vere come le false.

La realtà come l'arte.

 

 

Il mondo delle sembianze

e della storia, egualmente

porteremo con noi

in fondo all'acqua, incerta

e lucida, il cui velo nero

nessun idrometra più

pattinerà — nessuna

libellula sorvolerà

nel deserto, intero.

 

 

 

 

dal saggio di M. Lenti:

 

... L'onda, l'apparenza più eclatante e visibile, il movimento apparente più appariscente, mentre darebbe un rapido scatto, darebbe anche una regressione. Onda, evento ingannatore. Il lucido Narciso è consapevole anche di ciò: la sua solitudine pervasivamente totale si fonda sulla fissità e sull'immobilità nella constatazione della profondità della superficie. In più sa che le onde non si incontrano mai [1]  tese come sono su una loro costante e riaffermata unicità. E nell'unicità albergano, sovrane a rafforzare Narciso, l'incomunicabilità e l'impossibilità della condivisione.

L'onda non prevede l'evento incomunicabilità; essa è proprio il modello della sua epifania. Peraltro, l'onda è il rilievo - dice il vocabolario - che si sviluppa sulla superfìcie dell'acqua: per estensione, dunque, ancora più effimera di qualsiasi testimonianza. (Testimonianza, poi, non significa necessariamente incidenza).

Narciso, signore del Novecento con la sua solitudine e l'incapacità di uscirne o forse la volontà di restarne dentro anche per il muro degli altri Narcisi, con una sorta di desiderio di non essere coinvolto nella storia, che è storia di vittime [2]  e di carnefici, Narciso parete lui stesso della società o reso impermeabile dalla società, un soggetto dunque alla fine di tutto, si perde e scompare. L'idrometra e la libellula segneranno ancora i loro limiti affidandosi a tracce di vita tutte già individuate e determinate.

Forse un altro Narciso, consanguineo dell'altro, riprenderà a testimoniare oltre Narciso stesso, avvertito ormai del sopra della superficie e del suo sotto, ma ancora incerto e lucido sull'emozione non esplosa. Eppure l'emozione completerebbe il sentimento suscitato dal sapere. Negata invece, l'emozione non si lascia vedere, non si rompe in onda, in pianto, in ira, in disperazione, in imprecazione o deprecazione.  ...

[1] Riferimento a Le onde di V. Woolf, dove sei personaggi parlano parlano senza comunicare mai.

[2] Titolo di un libro di poesie La storia delle vittime di A. Gatto.