Da: Fucina Mastroianni In: “Archivio”, anno XIV, 7, settembre 2002
|
Tutti insieme a Urbino, finalmente restaurati, i bozzetti monumentali in legno, scolpiti da Umberto Mastroianni dal 1970 al 1980. Sono 15, e tra questi i bozzetti dei monumenti Ai caduti di tutte le guerre, Alla Pace della città di Cassino, A ricordo dell'eccidio di Vallerotonda, Alla lotta partigiana della città di Urbino. E il Grande volo, arioso nel titolo e come gli altri un intreccio, lineare e mirato, un'esplosione di energia e speranza, di forza e di volontà nel pathos che le determinano e le fanno agire. Sono gli elementi nodali e la costante dell'arte di Mastroianni: le sue sculture, infatti, si sono sempre proiettate - da un punto centrale saldo come una radice nascosta e vitale - verso l'esterno, nello spazio mai circoscritto o limitato attorno alle linee, ai bracci, liberi verso spazi direi infiniti. Quel nucleo interno - lì dove si dipartono a raggiera le linee, dove i bulloni fermano e fanno partire le linee (dei lunghi bracci-parallelepipedi, dei cilindri, dei coni rovesciati e con la base verso lo spazio non contenuto, una base vuota che a sua volta si riempie di aria) -, tanto interno che non si vede, quasi a rendere ragione di una centralità di "qualche cosa" (l'uomo e la sua materia, certamente, la storia, che si incardina poi nella memoria), quel nucleo spaziale interno tende sempre a liberarsi, a dare corpo alle emozioni, a rendersi autonomo anche dalla pesantezza della materia. M. Lenti |