"Postfazione" di Maria Lenti:

Di noi, sulle strade interrotte e bianche

di  Narda Fattori

in:  Verso occidente

Rimini - Flaminia - Fara 2004

 

 

Come sono le strade di tutti i giorni e che Narda Fattori percorre in Verso Occidente ? Come ci stiamo, in queste strade, che portano appunto verso occidente, dove le persone amate hanno raggiunto, o stanno per raggiungere, il non più, e le cose vissute, i gesti e il perdersi dentro qualche pensiero che filava il possibile (di un cerchio tutto soggettivo ma inscritto nella circonferenza del mondo e del cielo) sono una bava di vento? dove il senso di un futuro (nostro, di noi) è sparito dalla storia e dalla vicenda individuale, quel senso di un futuro che ha nutrito caldo il nostro fare e credere e diventare grandi, di noi nati quando il tempo quotidiano e dell'insieme era lungo e il tessuto fitto?

Gli interrogativi nelle poesie di Narda Fattori, più che risposte, aprono evidenze sulle vivenze intrinseche al segmento tra nascita e fine e, di nuovo, domande: il perduto è diventato tessuto che ritrama i giorni di oggi, riafferrando a sprazzi il vissuto e ritracciando sentieri benché questi abbiano una fine tanto certa quanto è vivo il desiderio di ritrovarsi almeno nella relazione umana, in cui siano contenuti almeno corrispondenza di incontri e di interiorità da cui sfilare semi da piantare. Memoria e vivere si compenetrano ed il conflitto che ne nasce ha il sapore e l'urgenza della necessità di non annullarsi nella sfibratura e nel rimpianto e di legarli, invece, intimamente come accade nella vita e per la vita.

 

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