Alfredo Luzi
Lettera del 21 giugno 2003
«Mi sono divertito moltissimo a leggere i due primi racconti e un po’ commosso nel leggere il terzo. Ciò che mi ha colpito è stato il tuo saper ricondurre con autoironia la pratica parlamentare ad una condizione di quotidianità e dal punto di vista del linguaggio di “sermo merus” come diceva il poeta…»